Dal 31 luglio al 30 agosto 2020
Valle/Sessa Cilento - Palazzo Coppola
Le Spose bambine del Bangladesh
mostra fotografica a cura di Romeo Civilli
Nonostante la legge approvata nel 2017(CHILD MARRIAGE RESTRAINT ACT)fissi l’età minima dei matrimoni a 18 anni per le ragazze e a 21 per i ragazzi con l’intento diridurre il fenomeno dei matrimoni precoci,in Bangladesh il numero delle spose bambine è ancora allarmente.
Con il 59% delle ragazze fatte sposare prima dei 18 anni e il 22% prima dei 15,il Bangladesh si colloca al quarto posto al mondo per il tasso di prevalenza di matrimoni precoci e al secondo posto per il numero in assoluto di spose bambine(più di 4 milioni).
Questa pratica riflette norme sociali patriarcali estremamente radicate così come un’inuguaglianza di genere che vede le bambine inferiori rispetto ai coetanei maschi,oltre ad essere un peso finanziario per la famiglia.Povertà analfabetismo e onore sono alcuni dei fattori che spingono i genitori a fissare il matrimonio con l’arrivo della pubertà,per evitare che le ragazze si innamorino e abbiano relazioni prematrimoniali.
La data del matrimonio,accompagnata dal pagamento della dote alla famiglia del marito e dal conseguente indebitamento dei genitori della ragazza, comporta anche la fine della possibilità per lei di frequentare la scuola e di poter trovare un lavoro degno al di fuori delle mura domestiche.Le gravidanze,spesso frequenti,in un corpo non ancora completamente formato,provocano spesso problemi psichici e fisici sia nella mamma che nel bambino e i mariti,spesso violenti,non risparmiano abusi e tradimenti,incrementando il numero di giovani donne separate/divorziate già prima dei 20 anni.Questo fenomeno continua a perpetuare un circolo vizioso che vede queste giovani donne ulteriormente rinnegate dalla società stessa che le ha fatte sposare.
Silvia Rovelli cooperante in Bangladesh