Mostra a cura di Romeo Civilli

«Lo scorso autunno ho fatto un viaggio in Marocco per realizzare un reportage per conto di una ONG. Sono atterrato a Casablanca il 6 novembre, il giorno del quarantaduesimo anniversario della Marcia verde, quando un fiume di cittadini e soldati marocchini, sotto la guida del governo, si radunarono a Tarfaya, in attesa che il re desse il segnale per attraversare il confine con il Sahara Occidentale. Durante il viaggio, ho partecipato a diverse riunioni con politici, professori universitari e responsabili di associazioni per lo sviluppo del paese; spesso ho chiesto di parlare della questione del Sahara Occidentale, ma nonostante la retorica con la quale i giornali marocchini ricordavano l’anniversario proprio in quei giorni, l’argomento, mi è stato spiegato, rimane tabù.
Sono ritornato a casa con molte domande, le stesse che mi pongo dagli anni Ottanta, quando ho iniziato a sentir parlare di questo territorio, ex-colonia spagnola, che non conosce pace, e la voglia di visitare i campi e di fotografare le condizioni nelle quali vivono gli abitanti. L’obiettivo del mio reportage non è quello di rispondere a domande che sono molto complesse, ma di portare l’attenzione su una questione della quale si parla pochissimo. Il mio obiettivo non è trovare una risposta, ma condividere le mie domande, accendere una piccolissima luce dove ora c’è il buio».