I paesaggi e le piante della Dieta Mediterranea - Passeggiate
Percorsi botanici nel Cilento rurale
5/7 agosto 2018
Serramezzana e Sessa Cilento
intervento co-finanziato dal POC CAMPANIA 2014 -2020
Passeggiate naturalistiche nel Cilento antico per scoprire:
I PAESAGGI E LE PIANTE DELLA DIETA MEDITERRANEA
Percorsi Botanici
Il percorso è di facile percorrenza e misura circa 2 km. Non bisogna disporre di una buona preparazione fisica, bastano scarpe comode, cappello e acqua.
PROGRAMMA
Il programma si svolgerà tra il 5 e il 7 di agosto 2018:
5 agosto, l’appuntamento è in piazza a Serramezzana dalle ore 9:30 alle 13:30. Si parte dall’antico borgo di Serramezzana per proseguire lungo un sentiero naturalistico.
6 – 7 agosto, l’appuntamento è in piazza a Sessa Cilento dalle ore 9.30 alle 13:30. Si parte dall’antico borgo di Sessa Cilento per poi raggiungere i sentieri di Monte Stella.
Le escursioni porteranno ad attraversare antichi borghi e paesi; boschi, prati e campi coltivati. Durante le escursioni si darà particolare importanza alle piante spontanee officinali: come riconoscerle nei loro ambienti naturali, raccoglierle, conservarle ed utilizzarle, secondo i principi della Medicina Tradizionale Erboristica Mediterranea, base della Dieta Mediterranea.
IL MONTE STELLA
Il Monte Stella (1131 m), denominato anche Monte Cilento, racchiude un luogo dalle bellezze molto varie, ricco di riferimenti naturalistici, storici ed artistici. Essendo la cima più alta del territorio che lo circonda, è ritenuto il fulcro geografico e spirituale del “Cilento antico”. Attorno ad esso sorgono insediamenti urbani di antichissima origine, che disposti a cintura accentuano la particolare centralità del rilievo.
Le eccellenze della Natura e le opere dell’Uomo, nel tempo, hanno contribuito a costruire questo patrimonio di Biodiversità che si esprime anche attraverso la bellezza degli antichi paesaggi rurali. Paesaggi nei quali piante, animali e forme della terra si sono confrontati con i bisogni e i desideri fisici e intellettuali degli uomini, in spazi ben definiti, sempre legati alla casa, al villaggio, al paese, divenendone parte essenziale. Paesaggi, giardini e stili di vita antichissimi, parte integrante dell’identità culturale mediterranea, quella che oggi definiamo Dieta Mediterranea. Essa si basa su un concetto di prevenzione molto ampio filosoficamente ed ecologicamente, sul mantenimento della salute, sull’ecosistema locale come medicina, il cibo come medicina e sulla relazione di cura, sul “prendersi cura” a lungo termine. La Dieta Mediterranea include l’uso delle erbe spontanee di uso alimentare e officinali. In passato le donne conoscevano tante specie diverse di piante che utilizzavano per infusi, decotti, ma soprattutto come cibo. Conoscevano molto bene le proprietà delle piante e le inserivano nelle preparazioni culinarie per equilibrare e apportare virtù salutistiche. Oggi parliamo di nutraceutica quando ci si riferisce ad alimenti che possiedono determinate proprietà biologiche utili al mantenimento dello stato di salute.
Una cultura da diffondere e promuovere, perché la diversità naturale e diversità culturale possano sempre continuare ad incontrarsi e a produrre utilità e bellezza. La Dieta Mediterranea è Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
Il Cilento è una delle riserve più importanti di biodiversità biologica e diversità culturale di tutta l’area del bacino del Mediterraneo. La complessità biologica, che oggi riscontriamo in Cilento è il risultato di una lunga storia evolutiva tra Natura e Uomo. L’Uomo, con le sue millenarie attività tradizionali, quali l’agricoltura e la pastorizia, ha contribuito a plasmare paesaggi ed ecosistemi naturali, creando uno straordinario sistema di equilibri. Una Biodiversità preziosa, dunque, che con la sua presenza ci istruisce, dandoci le indicazioni per progettare un futuro sostenibile. Ecco perché il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è il primo, in tutta l’area del bacino del Mediterraneo, ad essere incluso nella prestigiosa lista del programma MAB (Man and Biosfere) dell’UNESCO ed a ricevere la qualifica di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dionisia De Santis